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Gomitoli di lana: la storia di un lemure di nome Giorgia

28 Ottobre 2020

“Sono ossessionata dai gomitoli di lana e dalle matasse. Quando potrò avere finalmente un magazzino penso che sarà colmo di gomitoli e scampoli”. Lo dice convinta e con gli occhi grandissimi che si spalancano ancora di più. Grandi come quelli di un lemure, grandi come il cielo di cui hanno anche il colore e grandi come un sogno che è il suo. Oggi vi parlo di Jo Lemu Jo e di quanto una storia ci possegga e ci guidi più di quanto immaginiamo.

Il filo che unisce creatività e manualità

Incontrare la cruna di un ago a quattro anni a mio modesto parere si può considerare prodigioso quanto suonare un pianoforte. Un’attitudine spiccata può essere notata solo da un occhio attento e vigile e quale occhio può osservarti con tutta l’attenzione del mondo se non quello di una nonna e di una mamma appassionate artigiane? Giorgia voleva cucirsi i vestiti delle bambole, perché sia mai che non fossero come li aveva immaginati lei. Parliamoci chiaro io, per esempio, avrei semplicemente chiesto a mia nonna di cucirmeli. Ecco la differenza! Sta tutta in questa “urgenza” di creare qualcosa che sta nella nostra testa. Secondo passo è il saperlo fare. Io, sempre ad esempio, avrei potuto avere tutta l’urgenza di questo mondo, ma sempre con le mani di ricotta ero e rimango! Immaginatevi lo stupore di vedere una bimbetta con le manine paffute e la concentrazione e determinazione di un’adulta fare davvero un vestito alla sua bambola. Nonna Maria Carmen osservava. ❤

Quando ami qualcosa non puoi farne a meno

Giorgia tocca i gomitoli di lana come fossero una santa reliquia, lei li sente sotto le sue dita come vite pulsanti. Mi ha detto, parlando tra noi, che: “Io amo la lana e lavorarla. Ne sento la mancanza quando sono fuori o in vacanza”. A me questa cosa ha colpito tanto, mi ha colpito perché io non so nulla dell’artigianato ma ne subisco da sempre il fascino. Forse proprio perché la manualità è un’attitudine che non ho e quando sono su Instagram faccio incetta di profili in cui la maestria in “qualcosa” mi affascina e stimola a conoscere. Ho deciso di raccontare la sua storia perché penso che in molti ci si rispecchieranno, perché tutti abbiamo un talento o una passione a cui forse diamo poca importanza ed aria e che invece andrebbe coltivato anche solo per sentirci vivi e partecipi di qualcosa di nostro, che non sia omologato e sempre tutto uguale. Torniamo a Giorgia che ad otto anni faceva “dritto e rovescio” a maglia.

Una mamma con l’uncinetto una nonna con i ferri

Tra i gomitoli di lana Giorgia è diventata grande. Il suo imprinting era stato fatto a sua insaputa ed anche se lei lasciò perdere per tutta l’adolescenza queste arti antiche, ormai erano dentro di lei. Aveva altro a cui pensare che ferri ed aghi. C’erano capelli da tingere di viola, i Sex Pistols da ascoltare, in sintesi iniziava quella ricerca del proprio io, a cui nessuno sfugge, che solitamente si fa con un occhio fuori dalla porta di casa e l’altro ben saldo nel salotto dove lo stesso rassicurante quadretto familiare continua la sua normale vita. Ci fu una frase, solitamente è sempre una cosa agli occhi degli altri banale, che fece risvegliare gli antichi interessi di Giorgia. Questa frase la pronunciò la nonna. Maria Carmen di professione era una precisa ed instancabile “pantalonaia”, con la passione per i lavori a maglia e con il rigore di un mestiere che ti richiede nervi saldi, concentrazione e precisione chirurgica. Le disse: “Tu sei l’unica nipote con la mia manualità non sprecarla. Ed in più sai cos’hai? la creatività che io non ho mai avuto, eseguivo solo ciò che mi veniva commissionato”.   

I sogni spesso sono come i gomitoli di lana🧶🧶🧶

I sogni si annidano silenziosi dentro di noi, si acquattano dietro i nostri sguardi non manifesti. Spesso il nostro sogno guida proprio i nostri sguardi, i nostri pensieri tutto nostro malgrado. Ma se un sogno è la tua ragione di vita sarà li che approderai e sarà lì che sarai felice. E Giorgia alla frase della nonna riprese i ferri per creare i primi colli, cappelli, sciarpe prima solo per lei e poi per le amiche e così in un susseguirsi di eventi la testa approdò dove il cuore già la aspettava. Era il 2014 e la nostra Lemure Giorgia volle ascoltare quella voce che ormai era impossibile non ascoltare e creò il suo marchio. Voleva dargli un’identità e “Giorgia -Lemure -Gio'” divenne Jo Lemu Jo. Il logo una macchia nera con il suo nome, c’è bisogno di spiegarla? Non credo, ma lo faccio per chi ama le descrizioni: semplicemente uno schizzo di vernice simbolo di arte e creatività… nel colore che li riassume tutti e nella forma che in potenza può diventare qualsiasi cosa.

Jo Lemu Jo

Chi c’è dietro i gomitoli di lana👵🏽👩🏽

“Io sono un’autodidatta che ha la passione per il cucito e le creazioni manuali. Io i miei prodotti in lana o piccola sartoria li immagino e li creo. Ma pensare a vivere di orli con l’ansia che il prodotto finito non possa piacere al ricevente uh per carità! Preferisco non avere regole e fare ciò che mi fa stare bene”. Le regole non fanno tutte per Giò anche se in realtà ha fatto lavori molto rigorosi, come in banca, ed adora catalogare tutti i suoi materiali con le etichette kraft🏷🏷. Lei lista e classifica tutte le sue creazioni e poi va nei suoi mercatini adorati, dove le persone vanno a cercare i prodotti unici, creati con amore, da quegli artigiani che quando ti vendono un loro prodotto ti guardano come se ti stessero affidando un figlio. E lo è.. quando crei una cosa prima nella tua testa e poi la vedi nelle tue mani tu hai partorito. Perché ci sono diversi modi di partorire: il comune denominatore è l’amore.

I gomitoli di lana che si srotolano fino a Torino

Giorgia ha vissuto un anno a Torino, “la bella signora Sabauda” come la definisce lei, ed io dall’alto delle mie origini Piemontesi non posso che darle ragione. Qui la scoperta dei mercatini Piemontesi e delle persone Torinesi, che le hanno dato affetto, calore e consigli su come vestirsi per vendere al banco senza congelarsi 🧤🧣. A Torino Giorgia ha la sua dolce metà ad attenderla, la pandemia che ci ha sconvolti ha rotto anche il suo sogno, lo ha messo in pausa ed anche per lei ha messo distanze tra persone e sogni. Ma Giorgia non si arrende, la sua dolce metà sa come accorciare le distanze fisiche, lo fa con garbo, sostenendo i suoi progetti, apprezzando ed incoraggiando la sua donna che ha dovuto fare un passo indietro ma sta già un balzo in avanti con la sua testa.

Il filo si avvolge attorno a “qualcuno”❤

I suoi grandi occhi blu sono già proiettati verso un futuro migliore, verso il suo amore, verso il suo sogno, verso la fine della pandemia, dopo la quale tutti si riaffacceranno alla vita con un suo cappello in testa, con uno suo collo morbido, con una sua sciarpa fatta con quei gomitoli di lana che sceglie di qualità superba. Tutti avranno il loro libro preferito nella borsa e tutti terranno il filo dei propri sogni con un suo segna libro. Io sarò lì a guardare i suoi occhi felici e la meritocrazia vincere e premiare chi sa fare qualcosa, chi la persegue nonostante tutto e chi sa pensare un sogno e crearlo così dal nulla solo perché lo ama.

Jo Lemu Jo

Vuoi vedere le creazioni di JO LEMU JO?

Giorgia usa il profilo Instagram come vetrina per i suoi prodotti, per farsi conoscere. Nel frattempo sta progettando il Sito, il blog e chissà quante altre cose che io attendo con curiosità. Lei e Lorenzo distanti ma vicini stanno lavorando tanto e mentre io scrivo e scriverò di tutte le persone come Giorgia che mi hanno stupito e mi hanno stimolato a raccontare, tutti insieme possiamo ammirare le sue creazioni e partecipare seppur in minima parte da spettatori a quello che sarà un grande successo. Ecco il suo profilo, clicca sul bottone e goditi questo morbido spettacolo. Alla prossima ❤

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