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La misura del tuo impegno: perché soffri i social

13 Giugno 2021

Non si fa in tempo a nascere che già ci viene richiesto con pochi giri di parole un certo livello di impegno. Fai il bravo bambino. Dannazione. Sembra che senza impegno associato alla perfetta condotta non si arrivi molto lontano. La costanza è necessaria in ogni cosa si voglia intraprendere, la capacità di perseverare sempre e spesso nonostante tutto sembra essere sempre la chiave del successo. Ma qual è la misura del tuo impegno? Ma se l’impegno si potesse adattare a noi come un vestito? Lo stesso pantalone non entra a tutti, o sbaglio? Allora se anche l’impegno, per quanto sacro, giusto e irrinunciabile si potesse adattare a noi come un bel pantalone? Prendiamo me per esempio, che non sono mai stata presa ad esempio.

La ricerca della propria misura

“Marta i compiti si fanno subito dopo pranzo è il momento migliore”, “Marta non perdere tempo a fare qualsiasi cosa tu stia facendo prima il dovere”, “… mangi troppo lentamente”. E la lista è lunga. Siamo figli di quella generazione che, passatemi la generalizzazione, ci ha riempiti di regole e CREDO indiscutibili. Abbiamo accordato letteralmente la nostra anima al comune pensiero, sentendoci spesso sbagliati quando lo sforzo era sovraumano ed il sacrificio un doveroso atto di obbedienza per arrivare a qualcosa che 10 volte su 10 neanche ci interessava. In questo modo non abbiamo potuto trovare la misura del nostro impegno. Ovvero quando e per quanto abbiamo deciso di impegnarci in qualcosa che ci appassionava con una personale gestione ed autonomia. Anche io credo nell’impegno ma credo che ognuno debba sapere da solo come gestire il proprio .

L’impegno che opprime

Odiavo quando mi si scandiva il tempo. Non fraintendermi, è giusto avere delle regole durante la giornata e saper scandire dei tempi alle proprie attività in modo che non vadano ad inficiare quelle degli altri. Ma appurato che la mia libertà finisce dove inizia la libertà altrui, si dovrebbe promuovere l’impegno come un atto creativo, l’impegno come misura della nostra capacità tutta interiore di esserci in qualcosa o per qualcuno. Misura che dovremmo trovare sperimentando da soli. Rendendo questa misura un metro indiscutibile succede che ci sentiamo sopraffatti. Sopraffatti nelle relazioni, nel lavoro e nei social. Perché nei social?

L’impegno richiesto dall’algoritmo di instagram sembra mia mamma

Mi spiego in questo mio ragionamento. L’algoritmo di Instagram ci richiede una presenza costante e maniacale affinché il nostro profilo business o personale sia più visibile ed abbia più interazioni. Dai dati statistici tu puoi capire a che ora postare e con che frequenza. Lo studio degli Hashtag non solo per tipologia ma anche per visualizzazioni non può prescindere, anche se adesso conta di più il “save” ed il commento un po’ meno. 🥱Della serie parla a quest’ora, dillo ad un tot di persone (hashtag) e rispondi sempre almeno con un cuore o una faccetta simpatica. E niente tu che fai? Entri nel trip.

Impegnati studia e trova una strada

Perché? Ovvio sei cresciuto negli anni in cui studiavi qualsiasi cosa e dovevi “performare” alla grande! 🤯Guardi i dati perché magari al tuo profilo è connessa la tua attività e si deve fare così. Appurato che si “deve fare” perché ” i compiti non si fanno ogni giorno ad un orario diverso” , non è detto che io riesca a mantenere quella performance. Cara mamma “non je la fo”. E scusa ma vorrei andare in comitiva (ero una teenager negli anni ’90), vorrei fare un’altra cosa oggi e non mi va di dire la mia su tutto. Instagram richiede lo stesso impegno che richiedevano le nostre mamme negli anni ottanta/ novanta. 👩🏽‍🚀

La misura di sapersi chiamare fuori

Ti puoi sempre chiamare fuori. Non lo fai anche con le relazioni reali quando non ne puoi più? Quando non le gestisci più, quando tutti sembrano dei parassiti succhia sangue e tu non riesci a prendere le misure. I can’t manage! Vade retro. Lasciatemi sola. Non si dovrebbe ok ma quando non si insegna ad un ragazzo a gestire il tempo e soprattutto a misurare quanto impegno può effettivamente dare a qualcosa o a qualcuno si finisce per farlo sentire sopraffatto. E quando sei sopraffatto devi staccare. Dopo aver staccato puoi analizzare la tua personale metrica con l’impegno. Il social è un impegno ma si soffre solo quando si va umanizzando troppo. Diventa un amico caro ma troppo asfissiante o un datore di lavoro estremamente esigente per le nostre possibilità. Allora sembra che tutti stiano aspettando chissà che gesto da te, chissà quali parole.

Quante volte chiami un tuo amico? quanti messaggi ti scambi? quanto condividi? Per far funzionare un social bisogna essere autentici e saper misurare ed adattare il nostro impegno proprio come nelle relazioni vere.

Quanto sei social?

Io mi colloco a metà. Mi impegno nel lavoro, mi sono impegnata nei miei studi e nelle relazioni cerco di dare il meglio. Ho detto cerco, non ci riesco sempre. Nella realtà non sono una che telefona o comunica moltissimo. Sono discontinua e nel tempo mi sono circondata di persone affini a me. Sui social ho trovato un compromesso, mi do degli obiettivi fattivi per me, non mi sfido ad essere quella che non sono. Ma con questo profilo non lavoro quindi posso fare come voglio.

La misura del mio impegno è sotto controllo. Ma questo perché ho un approccio scientifico che ormai mi contraddistingue e definisce. E soprattutto perché ho una ventennale esperienza di lavoro nel mondo reale che mi ha permesso di comprendere che il lavoro sui social non è molto diverso ma a tratti sicuramente più frustrante. Per i più siamo dei perfetti sconosciuti ed arrivare è più complesso.

L’impegno nella vita

Perché ho parlato di questo? perché volevo dire il mio punto di vista a quanti si sentono fuori posto sui social. A meno che non dobbiate lavorarci, non vi è richiesto alcun impegno. Se dovete lavorarci preparatevi a sangue e ferite, come nella vita reale. Perché quel cuoricino lo dovete guadagnare anche nella vita vera. I clienti se ne vanno senza motivo e vi “unfollowano” senza tante spiegazioni. Spesso non hanno motivazioni alla scortesia. La maggior parte non vi considera nonostante siate dottori in qualcosa. Però vi assicuro che è così anche nella vita reale, non è nulla di personale.

Non è il silenzio in una chat a fare schifo ma l’assenza di quella misura che non sappiamo ancora applicare al lavoro che ci siamo prestabiliti di fare. Che sia un post, una persona o un lavoro in presenza dobbiamo decidere quanto impegno siamo disposti a mettere in gioco. Ed accettare che in proporzione a quello verremo ricambiati. Comprendere che il social per lavoro è PROPRIO lavoro otto ore o più al giorno.

Fuggire o trovare la misura per poter rimanere? Cara mamma io sono questo e posso fare questo. “Online” sembrava semplice ma in realtà per lavoro non lo è proprio. Bisogna studiare e capire se fa per noi. Capire la misura del proprio impegno e saper prendere le distanze soprattutto dai nostri limiti. Non è sempre colpa dell’algoritmo ma sicuramente di nostra madre sì😂😂😂

Tira il metro e farai centro…il tuo centro❤

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